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Dov’eravamo rimasti?

Ah si, il nostro super 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗘𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗦𝗘𝗟𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢!

Beh, è andato benissimo, ora ti racconto.

Partiti in modalità sardine ed una tenda “2 second” Decathlon sul tetto, arriviamo in zona.

Si “in zona” perché Dani aveva un’idea a grandi, grandissime linee, e accesso Google Maps con il filtro satellite ci siamo avventurati giù per una stradina sterrata!

Costeggiamo un Cimitero e qui l’idea del secolo!

Anche se siamo in Italia e di certo abbiamo anche noi le nostre tradizioni dobbiamo ammettere che il campeggio con i padri è un’ 𝗔𝗠𝗘𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗔𝗧𝗔 bella e buona e come ogni campeggio ci vogliono le “storie di paura” attorno al fuoco.

Inizio ad elaborare!

𝗧𝗢𝗡𝗞

<che è successo?>

<mer*a, pensavo di passarci su quel roccone ed invece no. Oh, se abbiamo spaccato la coppa dell’olio siamo rovinati>

Scendo, mi abbasso.

La macchina è incastonata su questa roccia ma per fortuna tutto bene, non ha toccato nulla di vitale.

<Vai, vai tranquillo>

𝗦𝗧𝗥𝗢𝗡𝗞, ancora un rumore sinistro e via, partita.

Scendiamo giù per questa stradina sterrata che presto si fa bosco fitto. Sembra non passare di qui qualcuno da molto tempo.

Il puntino blu conferma che ci siamo, stiamo costeggiando il fiume. Ora è solo una questione di trovare il “punto giusto”.

Ci pensa la fine della strada che coincide con uno spiazzo lato fiume davvero suggestivo.

Fuori la Golden Hour sta creando una bellissima atmosfera e Dani tutto pompato si guarda intorno soddisfatto ed adrenalinico per l’esperienza che sta arrivando.

Scendiamo, tastiamo il terreno.

Cami e Samu non so ancora esattamente se hanno capito che dormiremo li ma si ambientano subito e spalla a spalla se ne vanno dove c’è un po’ di sabbia, si tolgono calze e scarpe e giocano in autonomia.

Leo perlustra la zona.

Insomma, ora c’è da scaricare e montare la tenda ma prima tutti nel bosco a far legna.

La parte più interessante di questa nostra avventura sarà il fuoco che dovrà essere grosso, alto e molto caratteristico.

Quindi ci vuole tanta legna!

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