
Ci sono esperienze che vanno fatte almeno una volta nella vita e di certo quella che sto per raccontarti rientra tra queste.
Venezia, ahhh Venezia.
Se la racconti a chi non c’è mai stato inclina la testa da una parte, arcua un sopracciglio e ti guarda con fare starnino.
Come so esattamente questa faccia? Beh, è quella che hanno fatto Leo e Cami quando abbiamo provato a spiegargli questa fantastica gemma del panorama turistico veneto.
Non è facile immaginare una città senza strade ma canali e che ha al posto delle auto battelli e barche.
Per non parlare dei magnifici ponti che lasciano spazio alle caratteristiche gondole.
Beh, non a caso stiamo parlando della città degli innamorati.
Elegante, inimitabile, preziosa, romantica… Venezia!
Ma oggi Venezia ha una caratteristica che ci piace di più: ci servirà per arrivare a Murano.
Murano è un’isolotto caratterizzato da un grosso faro bianco e una disposizione fittissima di case rinascimentali famosa in tutto il mondo per la lavorazione del vetro.
Stiamo parlando di un’arte che risale all’epoca dell’antico Egitto.
Divenne un’arte vera e propria a Venezia parecchio tempo dopo e spostata a Murano per evitare i continui incendi sulla terra ferma. Murano venne definita la fabbrica galleggiante.



Oggi abbiamo appuntamento con Roberto della vetreria Wave Murano Glass che ci aspetta letteralmente “a forni aperti” per farci fare un’esperienza tutta nuova.
Daiii Simo, dimmi di cosa stai parlando che è dalle prime parole dell’articolo che la curiosità sale.
Si si, un attimo, prima voglio dedicare due parole a Roberto, un vetraio non proprio convenzionale.
Roberto è giovane, classe 90, bresciano di origine.
Qualche anno fa, mentre si stava laureando all’università di Boston, scopre ad una mostra il vetro.
Ma non inteso come vetro, quello che si usa per bicchieri e bottiglie, ma l’ ARTE DEL VETRO, tutt’altro insomma.
Dovreste vederlo mentre parla della sua passione.
Lascia tutto e corre in Italia, più precisamente a Murano, difronte alla fermata Murano da Mula e dà vita a Wave Murano Glass.
Beh, non convenzionale perchè a differenza di altri vetrai non ha una storia dietro di lavoro nelle fornaci da ragazzo o una cultura famigliare in questo settore ma si può dire che si è fatto tutto da solo, vetraio di prima generazione.
Accolti in questo ambiente famigliare conosciamo i collaboratori, la super mamma Giovanna, il papà e veniamo subito accompagnati alle fornaci.
Ma fornaci nel senso forni?
Si certo, ci saranno stati almeno 50° li dentro, non scherzo.
E chissà che caldo che hanno li dentro
Esatto, stessa cosa che ho pensato io, e gli ho subito chiesto
<Ma quanta acqua bevete al giorno?!>
E mi han detto 10-12 litri.
Capito? 12 litri al giorno d’acqua!
Ma veniamo all’esperienza, perchè Roberto nella sua vetreria fa qualcosa di unico e pazzesco: ti fa creare dei bicchieri.
No scusa, non ho capito. Crea dei bicchieri!
No no, hai capito bene! Sarai tu a fare i bicchieri!
Adesso ti racconto.
Roberto ha creato un’esperienza davvero particolare ed unica a Murano dando la possibilità a tutti di fare dei bicchieri con le proprie mani (e bocca).



Per saperne di più puoi cliccare su questo link qui sotto dove potrai prenotare
Leo e la mamma Nomade si sono divertiti un sacco a creare i loro GOTI, particolari bicchieri colorati fatti interamente di vetro e la cosa bella e che, finita l’esperienza Roberto te li invia a casa per posta (o ripassi a prenderteli il giorno dopo)
Ma scusa non posso prenderli subito?
Anche io l’ho pensato, devo dirti il vero, ma ahimè il vetro per non esplodere deve necessariamente raffreddarsi piano piano e per i bicchieri ci vuole almeno un giorno.
Vengono messi un un forno che piano piano scende di temperatura.
Bene Nomade, siamo felici che anche per questa esperienza sei stato con noi.
Ti auguriamo di trovare il tempo di visitare questo isolotto, Roberto e la sua vetreria,
Facci sapere poi, dopo aver fatto questa esperienza, se avevamo ragione o no!
(Ma sappiamo già la risposta)
Buoni viaggi nomadi



